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The Big Man, in rotazione radiofonica dal 15 luglio, anticipa la pubblicazione del nuovo album di Mauro Pagani in uscita in autunno, cui seguirà un tour nei teatri. 

Mauro Pagani torna alla sua prima grande passione, scrivere e cantare canzoni. Dopo 13 anni, in cui il musicista e produttore tra i più amati in Italia (tra i fondatori dellaPFM) ha composto colonne sonore, diretto festival musicali, scritto un romanzo, prodotto album di altri colleghi, arriva “The Big Man”: un brano post funk interpretato in inglese, una denuncia, un invito alla presa di coscienza sul preoccupante ritorno dei totalitarismi.

“The Big Man” è ispirato, non velatamente, a un personaggio politico d’oltreoceano molto influente con un’ingombrante pettinatura: sue molte delle parole pesanti come macigni - estratte da uno dei tanti comizi - cantate da Mauro “We gotta be tough, we gotta be strong, no fear no pity no mercy for our enemies, stay with me, we’ll win, ‘cause in the end everybody loves me”.

“Ci ho scherzato sopra, ma credo ci sia poco da ridere. Questo proliferare di nuovi dittatorelli - o aspiranti tali – ricorda tempi oscuri, in realtà assai poco lontani, il cui orribile odore arriva ancora fino a noi”.

“The Big Man” - registrato e mixato da Giuseppe Salvadori alle Officine Meccaniche di Milano, prodotto da Mauro Pagani con la collaborazione di Giuseppe Salvadori - ospita la voce femminile di Z-Star ai cori, Faso al basso,Daniele Moretto alla tromba; Mauro Pagani: chitarra, tastiere e programmazione.

Il singolo - pubblicato su etichetta Officine Meccaniche Music - disponibile in download e su tutte le piattaforme streaming dal 15 luglio, è distribuito da A1 Entertainment ed è raccontato da un video visionario disponibile dal 16 luglio su Vevo. 

La clip è realizzata dalla Bedeschi Film, la società di produzione video fresca di due Leoni d’Oro al Festival Internazionale della Creatività di Cannes. La regia è di Giovanni Bedeschi, Gigi Piola, Claudio Gallinella; il protagonista del video, oltre a Mauro Pagani, è Elio Scalamandrè; il corpo di ballo è guidato dalla coreografa Valentina Marmorato; le animazioni sono di Amir Andalib. 

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“Made in Italy”: questo è il titolo dell’atteso ventesimo disco (undicesimo di inediti) e primo concept album della carriera di Luciano Ligabue, in uscita entro fine anno, anticipato a fine agosto/inizio settembre dal primo singolo in radio.

Nella due giorni del “Liga Rock Park”, sabato 24 e domenica 25 settembre, Ligabue presenterà live 3 brani del nuovo disco, il primo singolo e 2 brani “nuovi di zecca” che si ascolteranno per la prima volta nella splendida cornice del Parco di Monza! 

I due unici concerti del 2016 di Luciano Ligabue (prodotti e organizzati da Riservarossa e F&P Group) avranno inizio alle ore 20.30 (apertura al pubblico dalle ore 12.00). La prima data è già sold out, mentre sono ancora disponibili su TicketOne.it le prevendite per la data del 25 settembre (il costo del biglietto è di 57,50 euro, diritti di prevendita inclusi).

L’appuntamento per i fan di Ligabue che hanno acquistato il biglietto per uno dei due concerti è fissato per il 23 settembre, a partire dalle ore 18.00 e fino alle ore 24.00, con “Aspettando Liga Rock Park”.

Quello per il “Liga Rock Park” è più di un semplice biglietto! 

Tutti coloro che acquistano il titolo d’accesso al concerto on line su ticketone.it (scegliendo la modalità di spedizione a casa o il ritiro direttamente presso il luogo dell’evento) ricevono in esclusiva lo “SPECIAL BOX – LIGA ROCK PARK”, che non sarà possibile ricevere acquistando il biglietto presso i punti vendita abituali.

All'interno dell'esclusiva confezione numerata sono presenti il booklet, il mini-poster in edizione limitata con la locandina dell'evento e uno speciale ed esclusivo dvd che conterrà:

- Ligabue racconta "Urlando Contro Il Cielo" 

- "25 anni di Urlando Contro Il Cielo" (videoclip inedito del brano con immagini live dall’intera carriera del “Liga”)

- "Urlando Contro Il Cielo" (videoclip originale)

Tutti coloro che acquistano online su ticketone.it il biglietto per “LIGA ROCK PARK” scegliendo la modalità di spedizione a casa ricevono, insieme allo special box anche il FanTicket, il nuovo ed esclusivo biglietto “Memorabilia” dal design unico e colorato (stampato a colori in alta risoluzione fotografica su uno speciale supporto) che consente l’ingresso all’evento attraverso un innovativo sistema di controllo degli accessi. 

E inoltre, solo a coloro che acquistano su ticketone.it il biglietto "POSTO UNICO + PIT A" o “POSTO UNICO + PIT B” con la modalità di spedizione a domicilio viene data la possibilità esclusiva di assistere al concerto da un'area dedicata (fino a esaurimento disponibilità). L’accesso all’area PIT A o PIT B è regolato da un braccialetto spedito insieme al titolo di accesso del concerto (FanTicket) e allo special box (la spedizione tramite Corriere Espresso contiene fino ad un massimo di 4 biglietti acquistati + 4 special box). 

«L’enorme Parco di Monza che ospiterà il doppio Liga Rock Park è una tenuta grande quasi tre volte Versailles. Un bene ambientale e culturale con una storia secolare che appartiene a tutti noi – affermano gli organizzatori – Un luogo magico dove vivere l’esperienza unica di un concerto sotto le stelle...anzi due! Ci vediamo qui, immersi nel verde, tra i boschi, i prati, le antiche ville e la bellissima Reggia di Monza. Amiamo la musica e amiamo l’ambiente: cantiamo, balliamo e urliamo contro il cielo, senza però dimenticarci di tutelare, proteggere e rispettare questa preziosa riserva naturale e la sua biodiversità, perché anche il parco conservi un bel ricordo di noi e della nostra festa. La musica al Parco di Monza ha un cuore green».

Gli organizzatori (Riservarossa e F&P Group) hanno deciso di tenere da parte 200 biglietti per ogni concerto, da mettere in vendita 48 ore prima di ogni show esaurito, ribadendo la totale distanza dal "secondary ticketing market" contro cui da sempre sono schierati in prima linea: un mercato di biglietti parallelo a quello autorizzato, fortemente attivo su internet, che offre in vendita biglietti non autorizzati e maggiorati ingiustificatamente per multipli del prezzo ufficiale, alimentando un vero e proprio mercato parallelo ed oneroso a danno del consumatore.

Claudio Maioli (Riservarossa) e Ferdinando Salzano (F&P Group) invitano il pubblico a non acquistare biglietti fuori dai circuiti di vendita autorizzati per evitare l’elevato rischio di incorrere in prezzi maggiorati, biglietti falsi e non validi e per evitare di alimentare questa annosa piaga che crea un grosso disagio al pubblico e alla musica dal vivo.

Gli organizzatori si riservano il diritto di negare l’ingresso all’evento ai possessori di biglietti che, a loro insindacabile giudizio, saranno considerati di provenienza da rivenditori non autorizzati o comunque irregolari ed il possessore del titolo d'accesso irregolare potrà essere denunciato alle Autorità competenti per incauto acquisto o truffa ai danni del circuito di vendita e dell'Organizzatore dell’evento. Si ricorda che la legge punisce i fabbricanti ed i venditori di biglietti falsi.

F&P Group pubblica e aggiorna costantemente (su www.fepgroup.it) la black list dei siti non autorizzati alla vendita informando il pubblico di non acquistare i biglietti sui quei siti.

È disponibile in tutte le librerie “Scusate il disordine” (Einaudi), la nuova raccolta di racconti di Luciano Ligabue. Nei 16 folgoranti e misteriosi racconti, sono l’amore, il sesso e la musica a fare da filo conduttore in ogni storia. Così diversi gli uni dagli altri, ma allo stesso tempo così inseparabili, ognuno dei racconti è come una scoperta, un’epifania di quel mistero che è la magia del quotidiano.

Bertoli sito

 

Pierangelo Bertoli è nato a Sassuolo il 5 Novembre 1942 da una famiglia operaia, fu colpito da una grave forma di poliomielite che lo privò della funzionalità degli arti inferiori e lo costrinse a vivere muovendosi su una sedia a rotelle per il resto della vita.

Malgrado l'ingombrante presenza della carrozzella visse un'infanzia regolare, ma priva di ogni genere di bene superfluo, secondo quanto raccontato dallo stesso Bertoli, in casa non c'era neppure la radio e per questo motivo la passione musicale del giovanissimo Pierangelo venne essenzialmente dall'esterno e dal complesso del fratello, che all'inizio degli anni sessanta si riuniva proprio nella cantina di casa Bertoli per suonare insieme.

Pierangelo conosceva già la discografia di alcuni cantanti famosi, come per esempio Frank Sinatra, ma non possedeva alcuna nozione di strumenti musicali e tecniche interpretative. Compiuti venticinque anni alcuni amici gli prestarono una vecchia chitarra in pochi mesi Bertoli imparò a suonarla, e di lì a poco diventò il suo strumento di riferimento. Dopo un anno di esercizi da autodidatta, cominciò a comporre le prime musiche per le canzoni già scritte nella parte testuale, che suonò dapprima di fronte agli amici e poi davanti a platee sempre più vaste, soprattutto in occasione di feste di paese e di partito. Il legame con la sua terra d'origine, oltre a non allontanarlo dalla sua città natale, gli fece comporre numerose canzoni indialetto sassolese.

Nel 1976, all’epoca del debutto ufficiale con “Eppure soffia”, Bertoli ha già pubblicato una manciata di 45 giri ( Marcia d’ amore/Per dirti t’amo, Scoperta/Marcia d’ amore e Matrimonio/L’ Autobus. Il primo dei quali nel ’73 per le edizioni di Servire il popolo (il gruppo extraparlamentare di sinistra nel quale militavano il futuro giornalista Michele Santoro e il futuro assessore allo Sport del Comune di Milano, Aldo Brandirali). Nel 1975, inoltre, era uscito nel silenzio generale un ellepi autoprodotto, “Roca blues”, ristampato su cd nel 2001 e in cui compaiono quattro dei dodici brani di questo album: le dialettali “Prega Crest” e “La bala”, la title track e l’intimista “Per dirti t’amo”; del ’74 è invece “Rosso colore dell’amore”, registrato con Lello Zaquini, Claudia Montis, Silvana Zigrino e Ciccio Giuffrida per le Edizioni del vento rosso (contiene la stessa “Per dirti t’amo” e “Non vincono”).
“Eppure soffia” è quindi la prima, vera opportunità che arriva a Bertoli dall’industria discografica e gli è offerta da una compaesana: Caterina Caselli, di Sassuolo come Pierangelo, la cantante di “Nessuno mi può giudicare” e “Insieme a te non ci sto più”, che ha lasciato il microfono per la scrivania dopo aver sposato il principale; l’ex “Casco d’oro riesce a fargli incidere per la sua (ormai in tutti i sensi) casa discografica, la Cgd - più avanti lo metterà sotto contratto con una nuova etichetta dal nome assai programmatico, Ascolto - questo disco semplice e generoso, vero e proprio manifesto in musica e parole.
Un manifesto, non un proclama, perché Bertoli è un cantautore “a muso duro”, ma sa anche essere tenero e ironico (vedi la natalizia “È nato, si dice”), romantico e divertente: “Avrei voluto dedicarti una canzone/con le parole della televisione/tutti quei fiori e quei discorsi complicati/che al cine fanno nei locali raffinati/ Ma mi sembra di commettere un reato/perché per dirti che sono innamorato/perché per dirti cosa penso in fondo al cuore/non c'è motivo che mi finga un grande attore”. Pierangelo però è uno di quelli che non perdono mai di vista la strada maestra, e subito dopo “Per dirti t’amo” arriva un pugno nello stomaco con “Racconta una storia d’amore”. Non lasciatevi ingannare dal titolo, perché Bertoli quasi si pente della sua precedente “debolezza”- ma quali storie d’amore, magari melense, con “un lui, una lei e la luna” - e (si) provoca: “Racconta che lei era bella/non dire che esiste il dolore/non dire che siamo sfruttati/racconta una storia d'amore”.
Voci da fuori, ma anche voci di dentro che gli ricordano la sua “missione”. Però, attenzione: come si diceva, la missione di Pierangelo, che è nato prima della Liberazione e deve non poco alla canzone più dichiaratamente politica, quella per intenderci dei Pietrangeli e Della Mea, è sfumata e comprensiva, senza per questo essere accomodante. Così l’amore ritorna, con l’amarezza di “C’era un tempo” e i rimpianti di “Due occhi blu”, composta insieme al fido Marco Dieci, e uno spazio importante spetta all’amicizia, come nella “Sera di Gallipoli”, dove cori quasi alla Giovanna Marini convivono pacificamente con le note di un sintetizzatore.
I suoni, le musiche… Non è certo un innovatore, Bertoli, ma ha qualche debito con il blues e con il country, e cantare gli piace al punto tale che gli anni Ottanta ci regaleranno – con “Canzoni d’autore” - un appassionato interprete di Conte e Jannacci, Tenco e De André. Un discorso a parte meritano i brani in dialetto modenese: solo due in questo disco, ma alla lingua dei padri e dei nonni Pierangelo dedicherà un intero ellepi, “S’at ven in meint”, il terzo inciso per la Cgd prima dell’album della consacrazione, “A muso duro” uscito nel 1979,
uno dei suoi album più noti e il primo a conoscere un riscontro su vasta scala, contenente la canzone omonima, vero e proprio manifesto di uomo e artista, che esalta anche la funzione sociale e aggregativa del mestiere del cantante.
Curioso che il successo non sia arrivato sin da questo “Eppure soffia”, neanche fra i primi cento più venduti del ’76, dal momento che il cantautore Bertoli è già abbondantemente formato, ma… “Spesso mi dicevano che in Italia per un handicappato non c'era spazio, che contavano solo la perfezione fisica, la bellezza, il look”, ricordava alla fine del 2001 in un’intervista a “Prodigio”, il giornale dell’omonima associazione di volontariato. Difetto di spazio e di spazi, un problema che la testarda Caselli impiegò più tempo del previsto a risolvere, fino al riscontro commerciale di “Certi momenti”
del 1980, la cui title track affronta con coraggio le tematiche dell'aborto, quest'album contiene inoltre la canzonePescatore, cantata con una ancora semisconosciutaFiorella Mannoia, scritta da Marco Negri, racconta di una donna che, soffrendo la lontananza del marito, lo tradisce salvo poi pentirsene, e il duetto si snoda tra il racconto del tormento interiore di lei e della fatica di lui nel combattere contro il mare sperando in una pesca fruttuosa
Del resto, finché c’è tempo c’è speranza, ma forse anche finché c’è speranza c’è tempo: se “l'acqua si riempie di schiuma” e “il cielo di fumi”, se “la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi”, se “un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale” e “ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale”, il vento continua a soffiare, a sussurrare tra le foglie le sue canzoni, a baciare i fiori, ma senza coglierli.

Nel 1991 partecipò al Festival di Sanremo insieme ai Tazenda con Spunta la Luna dal monte, una canzone scritta in origine dal gruppo sardo intitolata Disamparados, di cui Bertoli scrisse il testo in italiano: il brano ottenne molto successo, portando a Bertoli una seconda giovinezza artistica.

Nel 1992 ritornò a Sanremo con Italia d'oro, una denuncia senza mezzi termini di alcuni malcostumi, la quale anticipò lo scandalo di Tangentopoli che di lì a poco avrebbe interessato l'opinione pubblica: la sua seconda partecipazione gli valse il quarto posto.

Nello stesso album è presente anche la canzone Giulio, un'accusa diretta e senza mezzi termini nei confronti di Giulio Andreotti.

L'ultimo album,301 guerre fa, composto da inediti e vecchie canzoni riarrangiate e ricantate, esce poco prima della sua scomparsa, mentre altre dieci canzoni (che avrebbero dovuto costituire il nuovo album del 2003), scritte con la collaborazione del figlio Alberto Bertoli (ma anche di Ligabue), non verranno mai incise da Bertoli né pubblicate.

Sofferente di tumore ai polmoni, all'inizio del settembre 2002 Bertoli fu sottoposto a una serie di cure presso il policlinico di Modena, dove ritornò qualche giorno dopo, ma per spegnersi alle 4.30 del 7 ottobre, a un mese dal suo sessantesimo compleanno. La morte avvenne a causa di complicazioni cardiache, probabile conseguenza del tumore contro il quale stava combattendo dal mese di giugno. Dopo la camera ardente e le visite di numerose persone venute a rendergli omaggio, tra cui Luciano Ligabue, per volere dei familiari non ci fu nessuna cerimonia funebre. La salma venne cremata e le ceneri tumulate nella tomba di famiglia presso il cimitero nuovo di Sassuolo.

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Serata speciale di URBAN TALENTS LIVE il 3 Agosto 2016 alle 21.30, direttamente dal palco della festa Madonna Addolorata di Pagliare del T. di piazza Kennedy, esibizione di alcuni tra i protagonisti della stagione del programma di Radio Studio Erre andato in onda ogni giovedì.

La musica emergente avanza con gli artisti emergenti che avranno la possibilità di cimentarsi live sul palco che ha visto grandi artisti protagonisti, dagli STADIO, RON, J-AX, NOMADI, E. BENNATO per citarne solo alcuni e che quest’ anno vedrà l’ esibizione di ANNALISA il 7 Agosto.

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Sono passate poche settimane dall’uscita del singolo “Vorrei ma non posto” dell’accoppiata J-Ax e Fedez e la canzone si conferma uno dei tormentoni del momento, oltre a essersi aggiudicata il Doppio Disco di Platino, in attesa dell’uscita dell’album a gennaio del prossimo anno.

Il pezzo guida la classifica dei brani più trasmessi in Italia negli ultimi sette giorni e resta saldo sul podio come la scorsa settimana. Al secondo posto “Can’t stop the feeling” di Justin Timberlake, seguito da “Ti sembra normale” di Max Gazzè. Nelle prime dieci posizioni in classifica altri due artisti di casa nostra: Nek con “Uno di questi giorni” e Jovanotti con “Ragazza magica”, rispettivamente all’ottavo e decimo posto.

J-Ax  e Fedez ottengono cifre record anche online: suYoutube, in meno di due mesi il videoclip di “Verrei ma non posto” ha quasi raggiunto le 50 milioni di visualizzazioni.

 

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